Passeggiando nello splendido centro storico, che mantiene ancora intatto il suo aspetto medievale, possiamo ammirare:
la Cattedrale costruita durante il XVIII secolo sui resti della chiesa normanna fatta edificare da Ruggero II per accogliere le spoglie della madre Adelesia (deceduta nel 1118 a Patti).
Vicino la Porta san Michele, l'unica rimasta dell'originario circuito murario della città, sorge l'omonima chiesa, edificata nel 1538.
Parco Tindaris Alla sommità di un promontorio a strapiombo sul mare delle isole, Tindari con immediatezza tradisce la primitiva funzione militare della città, roccaforte strategica per il controllo del Golfo, A fondarla nel 369 a.C. fu Dionigi I,tiranno di Siracusa.Il ben conservato circuito delle mura a blocchi squadrati, con alte torri quadrangolari e grande porta a tenaglia nel settore sud-occidentale, risale agli inizi del III secolo a.C.
Il tracciato urbano ortogonale, scoperto da L. Bernabò-Brea, è coevo come impianto alla fondazione della città, mentre le abitazioni in luce sono del I secolo a.C. e talora successive(stabilimento termale).Appogiato alla collina è il teatro, costruito alla fine del IV secolo a.C. e rimaneggiato interamente in età imperiale per accogliere spettacoli circensi.Sull'estremità opposta del decumano superiore, la strada principale, si eleva il propileo monumentale, di età imperiale, che dava accesso all'agorà,oltre alla quale, nella zona oggi occupata dal Santuario della Madonna del Tindari, doveva probabilmente trovarsi l'acropoli.
Molte le evidenze scultoree restituite dalla città e divise tra l'Antiquarium del sito e il Museo di Palermo, dove sono confluiti almeno in parte i ritrovamenti effettuati agli inizi dell'800 dall'inglese Fagan.Tra le più importanti:uno Zeus del tipo Urios, un rilievo con dedica ad Artemis Euphrassia, entrambi del I secolo a.C., mentre certamente più antiche sono le figure Nikai generalmente identificate come acroteri.Merita nota una colossale testa di Augusto rinvenuta nel corso di scavi regolari.
Villa Romana
La scoperta di uno dei più importanti complessi edilizi della Sicilia romana, la Villa Romana di Patti, avvenne in modo del tutto fortuito agli inizi degli anni '70, in occasione dei lavori per la realizzazione di un viadotto dell'autostrada Messina-Palermo.La Villa si estende su un'area di circa due ettari nei pressi della sponda destra del torrente MontagnaReale, a nord della stazione ferroviaria di Patti.
L'indagine archeologica ha evidenziato l'esistenza di diverse fasi abitative;il periodo di massimo splendore della villa è databile però al IV secolo d.C. Il nucleo centrale è una corte a peristilio, circondata da un portico a pilastri di blocchi di pietra e mattoni, su cui si aprono vari ambienti, tra i quali spiccano una sala triabsidata, e un alula absidata.Sia il portico del peristilio che gli ambienti che si affacciano su di esso presentano pavimenti a mosaici policromi a motivi geometrici,probabile opera di botteghe siciliane.Il portico era ornato con un mosaico a doppia serie di riquadri contenenti motivi geometrici o floreali e delimitati da festoni di alloro.Particolarmente notevole appare il mosaico che decora la parte centrale della sala triabsidata, costituito da una composizione a cerchi e mandorle, delimitanti ottagoni sul cui campo si iscrivono delle rappresentazioni di animali con qualche elemento vegetale.
In un vano è stato messo in luce un mosaico figurato più antico, gravemente danneggiato in seguito alla costruzione della villa più tarda.Vi sono riconoscibili entro pannelli delimitata da festoni vegetali la figura di Bacco ignudo(medaglione circolare centrale), eroti che guidano bighe tirate da animali(riquadrature intorno al medaglione)e, negli spazi angolari, le personificazioni delle quattro stagioni di cui si conservano la primavera e l'inverno.
Festival del Teatro dei due Mari
Uno scenario senza tempo, il mare, e una tradizione millenaria, quella del teatro classico, sono le anime del Festival Teatro dei due Mari che, da ben sei anni, incanta spettatori di ogni età in due dei siti archeologici tra i più suggestivi al mondo, iteatri antichi di Tindari e Taormina.
Il Teatro dei due Mari, nato da un idea di Filippo Amoroso, rievoca le immagini di un mondo antico il cui respiro, viaggiando nel vento attraverso i secoli, si è alimentato dell'influsso delle altre arti, per giungere a noi in una veste pura nel suono e nuova nelle voci.
Con l'edizione 2006, ancora una volta, il Festival Teatro dei due Mari diviene palcoscenico privileggiato della messa in scena di tre opere classiche che, attraverso il riso, il dramma, la musica, regalano al pubblico una esperienza indimenticabile, resa ancor più unica dalla presenza di Maria Paiato(Premio UBU 2005 come migliore attrice italiana di teatro) nel ruolo di Fedra e dell'Orchestra Sinfonica Siciliana per la Medea di Pacini.
TeatroGiovani È una rassegna nazionale del teatro scuola nata nel 2001 per iniziativa dell' Azienda Soggiorno e Turismo di Patti, del Liceo Classico e Scientifico Vittorio Emanuele III di Patti giunta quest'anno alla V edizione.
Nel tempo ha visto sfilare numerosissime scuole dell'Italia che hanno portato sul palcoscenico i lavori teatrali preparati nei laboratori teatrali che molte scuole da diverso tempo hanno attivato con risultati positivi.
Tindari TeatroGiovani rappresenta infatti un importante momento di confronto tra studenti e docenti sul teatro scuola per verificare in termini costruttivi e positivi il momento educativo e creativo degli alunni che diventano protagonisti e attori per una giornata.
Per il valore Culturale e Turistico l'iniziativa è stata inserita dall'Assessorato Regionale al Turismo della Regione Siciliana tra le manifestazioni di grande richiamo turistico.